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domenica 26 maggio 2013

25/5/2013


Scambio casa.
Noi del centro di Treviso ci siamo ritrovati e dopo qualche ora dove abbiamo conosciuto le ragazze che sono arrivate qua per un semestre. Tutte molto felici di avere scelto questa esperienza. Dopo di che ci hanno assegnato a una famiglia diversa dalla nostra per andare a passare il week-end in una "casa-cultura" diversa dalla nostra. Io ero con I. quindi la cosa non è stata proprio una situazione similare a quella che vivrò però nella casa mi sono trovata benissimo. Credo che questa cosa servisse a chi come F. che è venuta nella mia famiglia (lei figlia unica, a casa mia con altri miei 3 fratelli) a provare nuove esperienze se la futura host-family avrà figli o non ne avrà.
Ricapitolando questa esperienza io avrei anche potuto saltarla. Pace amen, mi sono divertita lo stesso.
La domenica dopo pranzo siamo tornati al ritrovo e abbiamo completato la giornata con un'attività d'informazione che mi è servita. Trattasi della descrizione di quello che sarà il nostro percorso emotivo durante la durata del programma. Ora me la tiro perchè sono dello scientifico: il grafico aveva un andamento  sinusoidale.
I picchi di felicità e inserimento e i crolli di "affaticamento culturale"

Ad ogni modo non vedo l'ora di partire. Ho anche messo il conto alla rovescia sul cellulare affianco a quello della fine della scuola. Ah... quella brutta cosa che ti ruba tutta la linfa vitale.. così ho abbandonato il mio norvegese per dedicarmi alla storia (sono 3 settimane o più che deve interrogarmi che nervi). La prossima avventura sarà il campetto di "formazione".

sabato 18 maggio 2013

18/05/2013

Oggi ho sfoggiato per la prima volta il fantasmagorico maglione di lana sferruzzato da mia madre (Italiana: Lucia) con l'aiuto della sapiente nonna Dina. Indossandolo e guardandomi allo specchio ho iniziato a pensare a quando mi osserverò e vedrò un altro riflesso.
Mancano 90 volte 24 ore ormai alla partenza e non c'è giorno in cui io non fugga col pensiero oltre l'Italia, oltre la Germania e il mare, per planare su quella candida distesa che mi aspetta. (Ho imparato che in Norvegia ci sono dei sassi.. no scherzo dei silicati verdi bellissimi: si chiama olivina)
Devo essere sincera: la nuova lingua è un disastro. Guardando i video su youtube tutte le parole alla fine si assomigliano e più tento di stringerle più mi scorrono via tra le mani come la sabbia. Ergo: Mi ci vuole un po' d'estate.